venerdì 1 marzo 2013

Licenziamenti all'USP di Bari. Ovvero il metodo Marchionne applicato alla scuola

In questi giorni diversi lavoratori della scuola della provincia di Bari (5 collaboratori scolastici, 2 assistenti tecnici e alcuni docenti di diversi ordini di scuola) stanno ricevendo le comunicazioni inviate dall'Ufficio scolastico Provinciale di Bari in ottemperanza a un orientamento dell'USR Puglia in merito all'esecuzione delle sentenze di stabilizzazione passate in giudicato di alcuni precari ricorrenti. Per trovare il posto a questi lavoratori che hanno ottenuto il riconoscimento del diritto al ruolo dai giudici del lavoro, l'USR ritiene di non poter violare il contingente stabilito anno per anno dal MIUR e, quindi, di dover attribuire a ciascun ricorrente la nomina in ruolo nell'anno scolastico indicato in sentenza senza superare il contingente fissato per la provincia di Bari. L'applicazione di questo orientamento determina lo slittamento della decorrenza giuridica dell'immissione in ruolo dell'ultimo nominato in ciascun anno scolastico e, soprattutto, come conseguenza ultima e più grave, il licenziamento dell'ultimo immesso in ruolo nel profilo o classe di concorso del ricorrente vincitore del ricorso.
Si tratta di un comportamento assurdo che rigettiamo con sdegno e contro il quale, già l'11 febbraio scorso avevamo inviato all'USP di Bari e all'USR Puglia una nota di diffida
(alla quale, ad oggi, non abbiamo ricevuto risposta) tesa a far cambiare parere all'Amministrazione. Una decisione grave e inaccettabile, quella dell'Amministrazione, che decide così di applicare alla scuola lo stesso metodo utilizzato alla FIAT da Marchionne: non si può riconoscere il diritto al lavoro di tutti, per cui dovendo eseguire una sentenza, lo si fa a scapito di altri lavoratori prontamente licenziati.
Una vergogna che il nostro sindacato sta contrastando con tutte le forze, con tutti i mezzi, investendo da subito anche i livelli nazionali della problematica emersa.
Fin dal prossimo martedì, i nostri sportelli saranno attivi per ricevere tutti i lavoratori interessati da questi provvedimenti per tutelarli e per avviare un'azione sindacale e legale che permetta a quanti hanno maturato il diritto all'immissione in ruolo per diritto di graduatoria di difenderlo al pari di quanti hanno ottenuto lo stesso riconoscimento in ragione di una sentenza del giudice del lavoro.
Qui il nostro comunicato.

Nessun commento:

Posta un commento