domenica 15 febbraio 2015

Ritirate 40 sanzioni disciplinari per mancata compilazione del registro elettronico ritirate per l'intervento della FLC CGIL in una scuola di Altamura

Poteva essere la solita storia che finisce come spesso accade nelle scuole: una scrollata di spalle a corredo del triste commento che troppo spesso proferiamo “tanto il capo è lui”. Questa volta non è andata così.
In quella scuola di Altamura in cui tutto è cominciato con circa 40 lettere di richiamo “seriali” (o contestazioni d’addebito o sanzioni disciplinari, non s’è mai capito) a tutti i docenti rei, ai primi di ottobre (!), di non aver ancora compilato il registro elettronico con l’inserimento dei voti (sic!) dei propri alunni. 40 lettere di contestazione spedite con l’evidente intento di redarguire e di spingere all’uso sistematico di uno strumento immateriale di registrazione del profitto degli alunni. Un mezzo che la solita, lacunosa normativa ministeriale, l’assenza di risorse strumentali,
finanziare e professionali rende incerto e oneroso con docenti che spesso sono costretti a collegamenti clandestini, notturni per provare a registrare i voti on line. Tutto frutto di un’insensata e smaniosa volontà di rendere trasparente e in tempo reale, “just in time”, anche l’esito del processo valutativo da esibire agli studenti/genitori/utenti. Tutto questo a prescindere da quei piccoli particolari, sempre trascurati da Ministero e spesso anche dai dirigenti: le regole, i criteri e i tempi della corretta compilazione, le risorse per supporti, strumenti e connessione, la certezza delle procedure, la riservatezza degli atti: tutto trascurato in nome dell’adesione inconsapevole all’onda “riformista”.
Dopo la revoca delle 40 contestazioni, che il DS operava espressamente in ragione dei nostri rilievi formali (e sì perché anche il procedimento disciplinare ha le sue regole che vanno rispettate, sapete com’è…), si tornava a intervenire con una nuova procedura formalmente un po’ più precisa (ma comunque irrispettosa del diritto dei lavoratori alla difesa/contraddittorio) su una platea di docenti più ristretta (questa volta 4/5) cui venivano contestati sempre gli stessi addebiti ed irrogata la sanzione (avvertimento scritto).
Più che perdersi d’animo, i docenti ci hanno ricoinvolto e hanno richiesto un nostro tempestivo intervento, sindacale, prima ancora che legale (per il quale eravamo comunque pronti). Evitando il contenzioso e facendo prevalere le tutele normative e contrattuali, nonché il buon senso, anche gli uffici periferici del MIUR hanno dovuto rilevare le molteplici irregolarità operate dal DS e indurlo a cancellare le sanzioni irrogate ai lavoratori.
Un buon esempio, insomma, di quanto può servire l’unità dei lavoratori che grazie all’azione sindacale, senza ingrossare le fila degli studi legali, a costo zero e con tempi rapidissimi, si sono visti revocare una sanzione ingiusta, basata su argomenti inconsistenti e procedure fantasiose.
Spesso ci sentiamo chiedere, specie di questi tempi, a cosa serva il sindacato. Bene, questa brevissima storia, tra le tante che potremmo raccontare, è decisamente la miglior risposta che potessimo dare.

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